Giacomo Palombi, nel gruppo di lavoro che organizza RomeCup, ha raggiunto al telefono il Manetti Team per condividere la loro esperienza agli europei di robotica a Hannover (21-23 giugno).

A raccontare come hanno conquistato il secondo posto nella sfida calcistica tra robot (soccer) sono gli studenti Imantas Colareti Tosti, Matteo Biscolli, Lorenzo Colombini, Paolo Martini e il docente Daniele Dattrino, tutti del Polo tecnologico Manetti-Porciatti di Grosseto.

Dopo un bellissimo percorso di gara sono stati sconfitti da Mkv di San Pietroburgo, contro il quale non c’è stato nulla da fare.

 

Manetti Team, vice campioni europei, raccontateci la finale.
La partita è stata a senso unico, abbiamo perso parecchio contro la squadra russa, è una sconfitta che non pesa, erano più forti e poi non abbiamo perso per un guasto come ci accade di solito!

Quanti anni avete?
Fra i 18 e i 17, due di noi hanno fatto gli esami quest’anno. La scuola ci è venuta incontro spostandoci la sessione d’esame per permetterci di partecipare all’europeo.

Dopo il diploma cosa farete?
Continueremo sicuramente con gli studi, siamo orientati sull’ingegneria, informatica o elettronica…

Che ambiente avete trovato ad Hannover?
Sicuramente un ambiente professionale e con un’organizzazione impeccabile. Era una manifestazione inserita all’interno di un expo in cui era stato allestito un padiglione dedicato solamente alle gare; con palchi, riprese in diretta dei campi, aree per le squadre e anche la telecronaca! Gli arbitri durante la partita erano sempre pronti a intervenire, forse in una situazione in cui ci sono della macchine che giocano fra loro sarebbe bene vedere come evolve la situazione prima…

Avete individuato possibili miglioramenti confrontandovi con team provenienti da tutta Europa?
Il compromesso migliore è stato quello dei russi che avevano equilibrato i punti di forza e di debolezza. La squadra austriaca invece ha compensato le sue mancanze a livello software con degli ottimi motori che riuscivano a spingere i nostri robot nello scontro 1vs1. Per il resto osservare le altre quadre aiuta a migliorare il proprio robot perché si notano particolari che magari non si potrebbero vedere a livello nazionale. Il team tedesco nel momento della sfida si è reso conto che la loro telecamera fissa era inferiore alla nostra iperbolica che ci faceva vedere sempre la palla sul campo. Il prossimo anno forse aumenteremo il numero dei motori e inseriremo un rullo che ci potrebbe permettere di fare giocate più complicate. Bisogna affinare, adesso che abbiamo visto cosa funziona va reso il robot più complesso in modo da avere risultati più ottimali.

Ora che due studenti del team andranno all’Università come procederete con la selezione per rimpiazzarli?
Cercheremo qualcuno di nuovo. Il dopo scuola di robotica non ha mai avuto un grande seguito, ma vincere titoli o comunque partecipare a competizioni ci aiuta, sicuramente qualcuno arriverà.

Tornando alla competizione europea, la mattina era impegnata con le gare mentre la sera?
Arrivavamo alla team area di mattina presto per accertarsi del set up in maniera meticolosa, l’esperienza degli anni precedenti ci ha insegnato l’importanza del pre gara. In questo modo anche nelle competizioni fra singoli ce la siamo giocata perché le modifiche erano ben fatte. Avevamo dei campi per provare i robot e questo ci ha aiutato.

Una volta terminate le gare socializzavate con gli altri team?
Continuavamo a modificare i robot, eravamo lì fino alle 18 alle 19, un giorno ci hanno dovuto cacciare. Noi in particolare abbiamo avuto tanto dialogo con gli austriaci e poi l’interazione è anche aiutata dalla fase di esposizione del robot che va fatta con la giuria. Cinque team si siedono ad un tavolo e espongono le caratteristiche del proprio prototipo. Questo ci ha aiutato a carpire dettagli dei robot delle altre macchine.

Una curiosità: quando avete iniziato a progettare robot a scuola?
Alcuni di noi sin dal primo anno di superiori altri un po’ più tardi, ma è un qualcosa su cui a prescindere dall’età devi sbatterci la testa, impegnarti al massimo per capire come funzionano le cose, poi quando arrivano i risultati inizia il divertimento.

(Daniele Quattrino) Volevo aggiungere che da quest’anno abbiamo aperto un indirizzo di robotica che permetterà di sviluppare macchine durante il normale orario scolastico. Ha riscosso un grande successo.

Lasciate una bella eredità in qualità di vicecampioni europei.
Anche i nostri predecessori sono stati bravi in questo senso. Hanno vinto il mondiale hanno partecipato a molte competizioni, poi siamo arrivati noi che abbiamo proseguito la tradizione ed ora lasciamo il team consapevoli che chi arriverà troverà una bella base e avrà modo di proseguire il cammino.

Il docente Daniele Quattrino al termine dell’intervista ci tiene a ringraziare gli sponsor che hanno permesso la trasferta di Hannover: Elettro Mar di Follonica, Tosti di Castel del Piano e Unione dei Periti Industriali della provincia di Grosseto, oltre naturalmente alla Fondazione Mondo Digitale!